lunedì 24 marzo 2014

Il mio parto... un anno dopo

Era da un po' che ci pensavo e, finalmente, ho avuto l'ispirazione per mettere tutto nero su bianco... oggi gli auguri, io te li faccio così.

Un anno è passato, ma come dimenticare quella notte?!

Arriviamo in ospedale alle 00.30, dopo un lungo bagno caldo e dopo aver aspettato che le contrazioni fossero regolari ogni 5 minuti come da prassi, monitoraggio, visita e subito l'antibiotico... acque rotte e liquido tinto 3 (e io che pensavo fosse il tappo... e sì che nella vasca avevo avvertito come una bolla scoppiare...). Alle 2.30 l'induzione con gel, dilatazione 0, ma le contrazioni partono forti dopo pochissimo, io mi contorco più silenziosamente possibile attaccata alle sbarre del letto, per non disturbare la mia compagna di stanza e la sua bimba di un giorno, cammino avanti e indietro per il reparto, papà dorme in sala d'attesa, rimango un po' a guardarlo, poi cammino ancora, vado in bagno, mi risdraio... alle 5 dico all'ostetrica che mi viene da spingere e lei mi risponde che è presto; mi visita, cambia idea... ci siamo! Chiamano papà, che dorme fuori in sala d'attesa (si stava addormentando anche massaggiandomi la schiena), e mi portano in sala parto sul lettino e mi chiedo se abbiano preso le ciabatte, mi attaccano gli aggeggi per un altro monitoraggio, mi mettono sulla palla, ma quando arriva davvero il momento delle spinte decisive sono stanca di quella posizione e, sfidando la forza di gravità, mi fanno sdraiare a pancia in su... mentre sono lì, in quegli istanti che dovevano essere solo nostri, entrano anche a pulire, mi infastidisce, ma ascolto quello che mi dice di fare l'ostetrica... mi dice che si vede la testa, me la fa toccare e mi invita a spingere ancora, che ormai ci siamo quasi...papà è sempre accanto a me... la testa esce, sento il fuoco, poi un'altra spinta e tu sei fuori... sono le 7.17... è già passato tutto, sto bene, è una sensazione bellissima... ti appoggiano a me, per pochi istanti e penso che tu sia meravigliosa e che tu abbia un sacco di capelli! (Io e papà pensavamo fossero neri, ma erano solo bagnati e sporchi.) Poi  ti portano via, fuori la placenta e vai con qualche punto. Mi fanno alzare piano e via distesa su un altro lettino. Non ti riportano da me, papà ha la faccia preoccupata, ti sento piangere e penso non sarà nulla di preoccupante. Poi, però, parlano di polmoni sporchi, hai inalato il meconio... io sento che andrà tutto bene, ma vorrei stare con te. Invece, ti riportano da noi, solo un istante, tempo di un bacio sulla tua piccola fronte, e poi di nuovo via... non sono ancora le 8, credo, o forse sono passate da poco...

Ti rivedrò solo alle 11.30, dopo la visita di routine, con l'ostetrica che mi chiede se sono una sportiva, perché ho le pulsazioni perfette, e la pediatra che viene da noi e ci spiega quello che ti è successo. Vengo in patologia neonatale e ti rivedo, sei piena di tubicini, ma ti amo, di un amore indescrivibile, una sensazione mai provata... solo nel pomeriggio posso prenderti in braccio, tutta infagottata. È strano, mi sento imbranata, ma allo stesso tempo è tutto così naturale.
Gli amici più cari mi vengono a trovare ed è bella tutta quella gioia... tu, però, starai 5 giorni e mezzo in PN e non vorrei scrivere di quei giorni, vorrei lasciare alla mia memoria la facoltà di decidere se ricordare o pian piano dimenticare. Non posso dire che sia stata un'esperienza piacevole, soprattutto a livello psicologico.

Amore mio, la nostra è stata una partenza sicuramente in salita, tante cose vorrei poter cambiare del mio parto, non il dolore, lo rivivrei e lo risopporterei, ma tante cose di cui ho preso consapevolezza solo col passare dei mesi, ma ciononostante è da un anno che mi riempi la vita di tante cose belle ed è questo che conta. Nonostante le premesse, ci siamo riprese il nostro legame alla grande!!!

Ho quasi paura a vederti crescere, perché so che mi amerai per sempre, ma so anche che ti staccherai da me, mentre vorrei sempre tenerti con me, così, bambina, e gioire delle tue piccole grandi scoperte ogni giorno. Cresci talmente in fretta e sarà impossibile conservare il ricordo di tutto e questo mi dispiace terribilmente.

Nel giorno del tuo primo compleanno, non posso che augurarti buona vita, bambina mia! Io ti accompagnerò, a volte guardandoti solo da lontano, per farti diventare una donna magnifica di cui possa andare fiera... e sento che sarà così! Ma poi ti lascerò, con la speranza che porterai sempre qualcosa di me con te.

Ti amo, non mi stancherò mai di ripetertelo, gioia immensa della mia vita!

La tua mamma

2 commenti:

  1. silvia di achillemartedì, 25 marzo, 2014

    Mi hai fatto piangere... Auguri piccola Emma e auguri mamma Claudia :)

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  2. Cara Claudia, nelle tue parole ho rivissuto tutto il mio dolore...anche mai figlia è stata in terapia intensiva...ti capisco e condivido ogni singola parola...
    un abbraccio forte! Laura

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