venerdì 7 giugno 2013

"To do or not to do?"... that is the question!

In questi giorni ho una domanda che mi assale e non mi dà pace: vacciniamo o non vacciniamo nostra figlia?

La prima vaccinazione per l'esavalente è fissata per il 21 giugno, ma credo sinceramente che non la porterò o, se andremo, ci rifiuteremo di fargliela fare. Questo non perchè abbia deciso di non vaccinarla a priori, ma perchè ho davvero bisogno di ragionarci ancora un po' su. Sono passata dal "noi" all'"io", perchè con mio marito ne parliamo, ma quella in ansia più di tutti e che si sta leggendo l'inverosimile sono proprio io!


Ebbene sì, sto passando pomeriggi tra internet e libri a leggere tutti i pro e i contro dei vaccini, ma in questo momento quelli che mi spaventano di più sono i contro. Ho letto davvero di conseguenze drammatiche dopo la somministrazione di un vaccino (autismo e SIDS in primis) e la cosa mi spaventa e non poco, più che la remota possibilità che Emma possa pigliarsi la poliomielite, piuttosto che la difterite o la haemophilus influenzae tipo B (che a dirla tutta, è quella che mi preoccupa di più!). Certo, anche le conseguenze "gravi" dei vaccini sono rarissime, ma ci sono anche tante conseguenze che non vengono imputate alla somministrazione di un vaccino, ma che potrebbero benissimo essere dovute a quello: vedi lo spiccato aumento di allergie o intolleranze alimentari.

Quello che non mi spiego e che mi fa davvero titubare è perchè si siano resi obbligatori per i neonati i vaccini contro epatite B e tetano. L'epatite B si prende attraverso rapporti sessuali o dai genitori. Un bimbo che nasce da genitori sani, come diavolo fa a prendersi l'epatite B? E un bimbo di tre mesi, che percentuale ha di prendersi il tetano? L'obbligatorietà di questi due vaccini in bimbi così piccoli, mi fa pensare che al di là della prevenzione, ci sia ben altro... ovvero, un sacco di quattrini! E io devo mettere a rischio la salute di mia figlia per degli stupidi interessi commerciali??

Altra cosa che mi lascia perplessa è il fatto che le asl, nell'opuscolo informativo che mandano insieme alla lettera di convocazione per i vaccini, scrivano espressamente che non può essere vaccinato chi abbia manifestato reazioni anafilattiche a sostanze contenute nei vaccini. Domanda: come posso sapere se mia figlia di nemmeno tre mesi è allergica a qualche sostanza contenuta nei vaccini? (Beh, di certo la notevole quantità di mercurio contenuta nell'esavalente bene non le farà! E io che mi faccio problemi a non mangiare troppo pesce spada o tonno...) E se non me lo scrivono, come faccio a sapere quali sono le sostanze contenute nei vaccini? (E chissà perchè non lo scrivono...) La presa in giro continua affermando che anche coloro che hanno manifestato gravi effetti collaterali a una precedente vaccinazione non possono essere vaccinati. Certo, quando il danno è fatto, non continuo a infierire.

Non mi sento di demonizzare tutte le vaccinazioni. Sono consapevole del fatto che in alcune parti del mondo, e molto probabilmente anche in Italia in passato, i vaccini sono serviti a salvare milioni di persone. Però trovo assurdo che nei primi anni di vita un bimbo debba essere sottoposto a 26 vaccinazioni (inclusi i richiami). Io non sono un medico e di medicina non me ne intendo e non ho il diritto di parlarne, ma ho tutto il diritto di chiedermi da mamma se è davvero giusto vaccinare a tappeto tutti i bambini e soprattutto farlo quando hanno solo pochi mesi e il loro sistema immunitario è ancora in maturazione e non è possibile rendersi conto del loro reale stato di salute. Non sarebbe meglio aspettare un po', osservarli, aspettare che il loro sistema immunitario inizi a funzionare meglio e solo allora decidere se sia opportuno sottoporli alle vaccinazioni?

Io non escludo di vaccinare mia figlia, anzi, molto probabilmente lo farò, perchè non posso vivere nel terrore che si becchi qualcosa di davvero grave, però voglio avere la possibilità di scegliere quali vaccinazioni fare e non voglio che la legge decida per me. Inoltre, voglio anche il diritto di decidere quando vaccinare, perchè davvero adesso come adesso non me la sento proprio.

Ho bisogno di tempo per informarmi per bene, capire quali vaccini sono realmente utili e quali no. Ad esempio, non capisco il terrorismo nei confronti del morbillo. Generazioni e generazioni di bambini si sono ammalate di morbillo e sono qui a raccontarlo. Oppure, è necessario il vaccino anti rosolia e anti parotite a 12 mesi? Che io sappia sono malattie che possono avere gravi conseguenze in età adulta, non da bambini, ed essendo l'immunità del vaccino temporanea, non capisco il senso di questi vaccini a un anno. Io la rosolia l'ho presa da bambina e ora sono qui a farmi tutte queste domande per mia figlia... Credo che con le malattie esantematiche si tratti davvero di terrorismo psicologico, perchè le gravi conseguenze sono davvero rare; forse c'è più probabilità che un bambino venga investito, piuttosto che muoia di morbillo. In questi casi, penso che basti l'attenzione dei genitori nell'osservare i figli per capire che c'è qualcosa che non va: la cura tempestiva di queste malattie permette che si risolvano in pochi giorni e senza alcuno strascico.

Insomma, non so ancora bene cosa farò, anzi faremo, con Emma. Su queste cose non si scherza e qualche lettura, consulto e tempo in più per riflettere non guastano.

Nel frattempo mi informerò sulla prassi da seguire per rimandare il tutto e chiedere la somministrazione di vaccini singoli e non polivalenti.


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